l museo ebraico di Berlin0

Il Museo Ebraico di Berlino è stato inaugurato nel 2001 ed è collocato nell'edificio - opera d'arte progettato da Daniel Libenkind. Prima ancora che le collezioni di oggetti venissero collocate nei locali del museo, a testimoniare la plurisecolare presenza di comunità ebraica nella storia tedesca, l'edificio è stato visitato da oltre 300.000 visitatori. In effetti non è solo un "contenitore", ma rappresenta esso stesso la complessità della storia degli ebrei in Germania.
E' privo di porte di ingresso: vi si accede mediante un corridoio sotterraneo partendo da quello che era l'antico museo storico della città di Berlino.
Di fronte ai luoghi ebraici di Berlino stazionano permanentemente pattuglie di polizia. Questi sono davanti al museo ebraico, ma è la stessa scena davanti alla sinagoga, o davanti al centro di cultura ebraico sorto dove era un'altra antica sinagoga distrutta nella notte dei cristalli del 1938.
E' privo di porte di ingresso: vi si accede mediante un corridoio sotterraneo partendo da quello che era l'antico museo storico della città di Berlino.
La grande scala nera che dai sotterranei di ingresso risale al museo
Un rotolo di tela stampata con la stella gialla e la scritta Jude.
Un prodotto in vendita, un tanto a stella.
L'interno della torre dello sterminio degli ebrai d'Europa
Uno dei luoghi più evocativi del museo è la torre della Shoah. Vi si accede da uno dei lunghi corridoi sotterranei. Si entra. la porta si chiude alle spalle del gruppo di visitatori. Si resta per un attimo immersi nel buio, poi dall'alto, da una fessura nel nudo cemento, filtra la fioca luce del giorno. Non c'è altro che questo e il silenzio. Pochi distorti rumori filtrano dall'esterno.
Il giardino dell'esilio
Un altro luogo evocativo è il giardino dell'esilio. 49 torri quadrate di cemento, costruite con una inclinazione tale da essere perpendicolari all'inclinazione del terreno: tolgono orientamento e stabilità a coloro che vi si inoltrano. Dall'alto spuntano alberi, gli olivi del nord

1 commento:
Siamo appena tornati da Berlino.
E'stato un viaggio a lungo voluto e studiato nei minimi particolari.
Il Museo Ebraico dovrebbe essere la partenza di un lungo viaggio interiore che dovrebbe portare tutti a Schsenhausen, ilcampo di concentramentio piu' vicino a Berlino,per compredere come la devastazione mentale di singoli possono eplodere nell'Olocausto.
Bisognerebbe riflettere sulla vita e sulla morte, sull'uguaglianza degli uomini a prescidenre dal loro credo, dal loro colore ecc.
Bisognerebbe ascoltare piu' Dio e meno gli uomini, frase riportata piu' volte alla mia attenzione a Saschenhausen.
Riflettere.. , imparare a non ripetere gli errori del passato.
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