Bebelplatz, in memoria del rogo dei libri
Nella grande piazza, la Bebelplatz, su cui si affacciano gli edifici neoclassici del Teatro dell'opera di Stato, della cattedrale di santa Edvige, della Alte Bibliotek, della Humboldt-Universität e di altre prestigiose istituzioni, nel 1933, a pochi mesi dalla presa del potere, avvenne la rito simbolo della distruzione della antica cultura contaminata dalla presenza giudaica: il rogo dei libri. Il luogo è indicato oggi da un monumento discreto: una lastra di cristallo sotto la quale si apre una biblioteca sotterranea, intangibile, eterna, radicata nella terra.A volte si comincia con il bruciare i libri e poi, può capitare ed è capitato, si continua con gli esseri umani che li scrivono o li leggono.
Bebelplatz
Nonostante la presenza di studenti in maggioranza di altre religioni, l'edificio mantiene un valore simbolico di riferimento per la comuninità e la storia degli ebrei di Berlino. Va notata, a tale proposito, l' inferriata eccezionalmente robusta che lo protegge e le telecamere che ne sorvegliano il perimetro.
Nell'ex quartiere ebraico di Berlino (dove si trova ancora oggi la Sinagoga non distrutta dai nazisti perchè incastrata negli edifici circostanti e quindi impossibile da incendiare senza rischiare di far propagare un incendio incontrollato), quasi nascosti, infissi nel selciato, si trovano qua e là dei blocchetti di bronzo con i nomi e le notizie essenziali di coloro che furono deportati e uccisi nei lager.
Ad esempio nella foto qui sotto si vedono i blocchi che ricordano gli appartenenti alla famiglia Kozower. Philip, nato nel 1894, Gisella, nata nel 1901, Alice e Eva Rita, nate nel 1934 e 1932. E di Uri Aron, nato nel 1942. Tutti uccisi ad Auschwitz nel 1943.
Un'altra testimonianza sul selciato. In questo modo almeno la memoria delle persone deportate e scomparse è ri-tornata a essere parte del quartiere ebraico in modo permanente.
http://www.stiftung-denkmal.de/
e, molto interessante, anche se i filmati sono in tedesco:
http://www.raum-der-namen.de/
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