Il Quartiere Bavarese di Berlino era un quartiere modello, secondo le tendenze dell'architettura più avanzata dell'inizio del 900. Anche oggi si presenta gradevole, con ampi spazi verdi e zone pedonali. Era stato, tra l'altro, progettato da un architetto di religione ebraica, al cui nome è stata intitolata una strada del quartiere (soltanto in questi ultimi anni). Non per questo, ma era abitato da una cospicuo numero di berlinesi di religione ebraica che subirono le persecuzioni e la deportazione.

A testimonianza di una diffusa sensibilità alla questione della memoria, recentemente associazioni culturali di base attive nel quartiere hanno proposto un progetto: collocare sui pali dell'illuminazione pubblica una serie di cartelli che riportassero le norme delle leggi antiebraiche in vigore in Germania dal 1935 in poi. Così, ad esempio, di fronte alla panchina di un parco, collocare il cartello con l'articolo di legge che proibiva agli ebrei di sedersi nei parchi pubblici; o, davandi al negozio di alimentari, il cartello con l'articolo che permetteva agli ebrei di acquistare il pane solamente dopo le 5 del pomeriggio; o, davanti alla scuola dell'infanzia, il cartello con la norma che proibiva ai bambini ebrei di giocare per strada. Il progetto è stato finanziato e realizzato dalla municipalità del quartiere.

Nella visita, come in altre occasioni del corso, il prof. Klaus Voigt è stata una guida precisa e gradevole

Il cippo che testimonia il luogo dove si trovava la sinagoga del quartiere prima della sua distruzione
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