mercoledì 23 aprile 2008

Sachsenhausen, il lager di Berlino


Il triangolo del campo di Sachsenhausen
Il campo di Sachsenhausen, presso Orianenburg nel Brandeburgo, non è il primo campo ad essere istituito, ma probabilmente è il primo ad essere "costruito" appositamente per lo scopo. Non si trattava di riutilizzare una vecchia fabbrica di birra (come era accaduto a Orianenburg fin dal marzo 1933) ma di progettare razionalmente una struttura capace di ottimizzare la funzione di contenere migliaia di prigionieri con il minimo di guardie per la sorveglianza. Da qui nasce l'inusuale forma a triangolo. A metà della base, l'ingresso e, al di sopra dell'ingresso, la torre di guardia capace di controllare tutto il campo. Le baracche a raggera si dispongono intorno al piazzale dell'appello in doppia fila. Le strutture "tecniche" (fossa delle fucilazioni, camera di eliminazione, forni crematori) sono fuori del triangolo, sulla sinistra. Il meccanismo ha funzionato fino a quando il numero dei prigionieri ha fatto strabordare il campo originario con altre baracche sulla destra, fuori del controllo delle torri di guardia.
A Sachsenhausen venivano realizzati mattoni per Germania, la nuova città che doveva prendere il posto di Berlino. Con il procedere della guerra e le necessità della produzione bellica, il lavoro per realizzare mattoni fu sostituito da quello all'interno delle fabbrica di armi

L'edificio dell'ingresso del campo
a Dachau, come a Sachsenhausen, come ad Auschwitz
La recinzione presso la torre d'ingresso
Il piazzale dell'appello
Il piazzale dell'appello delimitato, allora, dalle baracche, oggi, dalle sagome delle baracche scomparse. Si coglie a Sachsenhausen una caratteristica dei memoriali della Shoah collocati in quella che era la Germania Orientale. Gli spazi dei lager furono in parte riutilizzati o come campi di prigionia per ex nazisti o, in successione, come caserme per reparti dell'Armata Rossa stanziati in Germania. Ma di pari passo alcuni settori dei lager vennero destinati a testimoniare l'orrore nazista e a celebrare la vittoria delle forze antinaziste e in particolare di quelle sovietiche. Da ciò nasce la tendenza ad interventi non solo conservativi, ma "interpretativi" dei lager dove, come a Sachsenhausen, i grandi spazi divennero luoghi deputati delle annuali celebrazioni della vittoria sul nazifascismo.
Ma almeno, in tale maniera, quella memoria e quegli spazi sono giunti fino a noi, con qualche superfettazione, ma leggibili e fruibili. Se uno pensa a quello che è successo al lager di transito di Bolzano, o anche alle condizioni di Fossoli...

Una baracca delle due adibite a infermeria
Il laboratorio delle necroscopie
la fossa per le esecuzioni. Specialmente di prigionieri di guerra sovietici

I resti dei forni crematori e delle camere di esecuzione: una camera a gas e una camera per eliminazione mediante colpo alla nuca.

I forni crematori di Sachsenhausen
Il recupero dei manufatti procede come in uno scavo archeologico. Da notare le pareti doppie con intercapedine. Si tratta delle camere di eliminazione, il colpo alla nuca veniva sparato dalla camera vicina attraverso un foro sulla parete. Il prigioniero da eliminare doveva credere di essere sottoposto a controlli medici, tra cui la musurazione dell'altezza. Avvicinato al muro di schiena si trovava nella posizione giusta, pronto per esser ucciso. Le pareti spesse e doppie e la musica ad alto volume coprivano il rumore del colpo esploso

I resti delle camere delle esecuzioni
L'indirizzo del sito internet ( in inglese e tedesco, molto ricco di immagini) è quello dei memoriali del Brandeburgo. Si accede a vari siti: Sachsenhausen, Ravensbruck, il museo delle marce della morte:

http://www.stiftung-bg.de/

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